I DISTURBI DEPRESSIVI

La depressione cosiddetta “unipolare” è tra i più comuni disturbi psichiatrici degli adulti. La sua prevalenza durante l'arco della vita è di circa il 6%. Un osservazione quasi universale, indipendente cioè dal paese, è la prevalenza quasi doppia della depressione nelle donne rispetto agli uomini. L'esordio della depressione può avvenire dall'infanzia fino alla senescenza, ma il 50% di tutti i pazienti ha un'età di inizio della malattia tra i 20 e i 50 anni, con un’età media intorno ai 40.

Umore depresso, perdita di interesse, di piacere e inibizione sono i sintomi chiave della depressione. I pazienti riferiscono di sentirsi tristi, senza speranze, malinconici o inutili. L'umore depresso ha però una qualità particolare che il soggetto differenza dall'emozione delle tristezza: egli descrive infatti lo stato depressivo come una pena assai dolorosa di cui spesso non comprende i motivi. Circa i due terzi dei pazienti depressi meditano il suicidio e dal 10 al 15% lo metto in atto. Qualche volta lamentano di essere incapaci di piangere, fenomeno questo che generalmente si risolve non appena migliorano dal punto di vista clinico.

Il soggetto depresso appare talvolta addirittura inconsapevole della propria depressione e non lamenta un disturbo dell'umore, anche se appare isolato dalla famiglia, dagli amici e dalle attività che precedentemente lo vedevano interessato. Quasi tutti riferiscono una diminuzione dell'energia che produce difficoltà a portare a termine un compito, una compromissione nell'attività scolastica o nel lavoro, e una diminuzione della motivazione nell’intraprendere nuovi progetti. Circa il 80% dei pazienti lamenta disturbi del sonno, in particolare un risveglio mattutino precoce (“risveglio terminale”) e numerosi risvegli nel corso della notte, durante i quali rimugina sui propri problemi. Molti presentano una diminuzione dell'appetito e perdita di peso. Alcuni al contrario un aumento dell'appetito, del peso e del sonno (“depressione atipica”).

L'ansia è un sintomo comune, interessando almeno il 90% degli individui. Circa il 50% di tutti i pazienti descrive una variazione diurna dei propri sintomi con una loro maggiore gravità al mattino e minore verso sera. I sintomi più squisitamente cognitivi comprendono descrizioni soggettive di incapacità a concentrarsi e alterazioni del pensiero, specialmente negli anziani (torcersi  le mani, tirarsi i capelli ecc.)