Durante il periodo adolescenziale si assiste a un cambiamento simile a quello che avviene nel bambino intorno ai due anni. Come il bambino, nella fase dei terrible two, inizia a dire no, a voler fare di testa propria, a non ascoltare i genitori e a disobbedire, così i ragazzi adolescenti iniziano a dire di no alle regole e alle abitudini familiari, non solo a parole ma anche con comportamenti e atteggiamenti di disobbedienza che interessano diverse aree della quotidianità e spesso riguardano la necessità di conquistare maggiori spazi di autonomia, dalla gestione della scuola all’alimentazione, alle uscite con gli amici. Porte sbattute, "no" risoluti, silenzi ostinati e litigi, spesso caratterizzano il fisiologico dissenso adolescenziale senza che ne sia sempre comprensibile l'origine.

Il processo di separazione dai suoi genitori spinge l'adolescente ad affermare se stesso e a sperimentare i nuovi valori e ideali di riferimento, talvolta per opposizione. Spesso il fatto di disobbedire e trasgredire alle regole familiari è motivato dalla percezione che le richieste provenienti dai genitori siano ingiustificate, e che dovrebbero essere riviste alla luce delle nuove acquisizioni e competenze proprie della adolescenza. In questo processo possono emergere i conflitti e circolare una rilevante quantità di rabbia e di dolore da parte sia dei genitori sia dei figli per l'impossibilità di trovare un accordo, una comprensione, una mediazione.